Migliaccio Napoletano

Dolce di Carnevale

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Migliaccio Napoletano. Per raccontare le origini di questo dolce tutto italiano – che ritroviamo in varie regioni – ci vorrebbe un giorno intero, o grande capacità riassuntiva. Da dove posso iniziare: il nome Migliaccio è facilmente riconducibile alla parola miglio, la cui farina era un tempo usata per numerose preparazioni di dolci “poveri”.

Cugino del più conosciuto “Sanguinaccio“: una preparazione a base di sangue di maiale tipica del periodo invernale, precisamente durante Giovedì Grasso; nel “Paese di Cuccagna” Matilde Serao descrive l’impegno che il popolo metteva per preparare “la enorme quantità di sanguinaccio rustico e sanguinaccio dolce, sanguinaccio nel budello bigio e sanguinaccio nel piatto, tutto cosparso di pezzettini gialli di Pan di Spagna: il sangue di maiale, cioè, unito al cioccolatte, al pistacchio, alla vaniglia, al cedro, alla cannella e presentato in una forma umile e leggiadra, dove la sua grassa brutalità era scomparsa”. Nei ricettari toscani ed emiliani del 18.mo secolo anche il Migliaccio Napoletano era una specie di torta fatta di sangue di maiale impastato con del miglio brillato, ovviamente, le reazioni del clero e della borghesia non potevano che essere di assoluto disprezzo e dissenzo, e nessuno poteva mai pensare che questo “intruglio” era invece un’ancora di salvezza per un popolo affamato.


Migliaccio Napoletano

  • 200g semolino
  • 500ml latte
  • 150ml acqua
  • 1 noce di burro
  • 200g zucchero
  • 350g ricotta di pecora
  • 2 uova
  • 2 bustine di vanillina
  • Buccia di limone
  • Scorza di arancia candita
  • 2 cucchiai di limoncello (in alternativa liquore “Strega“)
  • Cioccolato fondente (per decorare, facoltativo)

Aggiungiamo al latte la buccia del limone, l’acqua e la noce di burro, portiamo ad ebollizione. Raggiunta la temperatura, abbassiamo la fiamma al minimo, togliamo la scorza del limone e versiamo a pioggia, molto lentamente, il semolino mischiando con cura per evitare grumi. Lasciamo freddare. Nel frattempo sbattiamo leggermente le uova con lo zucchero, la vanillina, il limoncello ed infine la ricotta, amalgamando il tutto con cura schiacciando la ricotta con una forchetta. Uniamo poco alla volta il semolino all’impasto di ricotta. Usiamo le mani per togliere i grumi di semolino che rimangono nell’impasto. Aggiungete la scorza di arancia candita a pezzetti. Versate l’impasto in formine o in una teglia tonda (io ho usato contenitori di silicone) inburrate ed infornate a 180° per un’ora.

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